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Musica e allenamento: benefici provati e come usarla “su misura” per migliorare le tue performance

  • Immagine del redattore: Alessandro Miazzo
    Alessandro Miazzo
  • 5 ott
  • Tempo di lettura: 4 min
musica e allenamento

Quando si parla di allenamento, spesso la musica viene vista come un “plus”: carina, motivante, ma opzionale. In realtà le evidenze scientifiche mostrano che può essere molto di più: una leva che agisce su mente e corpo, migliorando la prestazione, diminuendo la fatica percepita e rendendo l’intero processo più sostenibile. Qui sotto scoprirai cosa dicono i dati, dove sono le differenze tra sport/attività e come scegliere la colonna sonora veramente efficace.



Evidenze scientifiche: cosa succede quando ascolti musica durante l’allenamento


Ecco alcune delle scoperte più significative:

Beneficio

Evidenze scientifiche e risultati principali

Aumento della prestazione fisica

Una meta-analisi su 139 studi (3.599 partecipanti) ha rilevato che ascoltare musica durante l’esercizio migliora in modo significativo la performance fisica (g ≈ 0.31), la valenza affettiva (piacere ed emozione, g ≈ 0.48) e l’efficienza fisiologica legata al consumo di ossigeno. → PubMed

Riduzione della percezione della fatica

Nella stessa meta-analisi è emerso che la musica riduce la fatica percepita con un effetto moderato (g ≈ 0.22), aiutando a sostenere lo sforzo più a lungo. → PubMed

Durata e resistenza migliorate

Uno studio su giovani non allenati ha mostrato che l’ascolto di musica aumenta in modo significativo la durata di esercizi sub-massimali, rispetto all’assenza di musica. → PubMed

Influenza del ritmo musicale (BPM)

Diversi studi dimostrano che musica ad alto BPM (ritmo veloce) riduce la fatica percepita e migliora la resistenza negli esercizi di endurance. → PubMed

Effetti psicologici: motivazione, stato d’animo, attenzione

La musica preferita aumenta l’umore, la motivazione e distrae dal disagio fisico, rendendo l’allenamento più piacevole e sostenibile nel tempo. → MDPI


Variabili che contano: non tutta la musica è uguale


Le evidenze mostrano che l’efficacia dipende da almeno quattro fattori chiave:

  1. Tempo (BPM)

    • Musica veloce (alto BPM) → maggiore stimolo, speciale nei momenti di sforzo, aumenta ritmo cardiaco e performance. PubMed+2MDPI+2

    • Musica lenta o a ritmo moderato → utile per il riscaldamento, defaticamento, attività a basso impatto, meditazione o stretching. Evita di sovraccaricare il sistema già stressato.

  2. Tipo di esercizio / intensità

    • Resistenza / endurance (corsa, marcia, bici) → la musica velocissima aiuta più nel comparso sforzo percepito e nel mantenimento dello sforzo rispetto a quando si sollevano pesi intensamente. PubMed+2MDPI+2

    • Allenamenti ad alta intensità / forza → effetto più modesto del solo tempo musicale; ma se la musica è motivante e scelta preferita, migliora lo stato d’animo e può aiutare a dare quel “push” finale. PubMed+1

  3. Preferenza personale e familiarità

    • Musica che ti piace → maggiore effetto motivazionale, migliore rilascio emotivo, e più facile entrare “nel flusso”. MDPI+1

    • Se la musica è estranea o non gradita, effetti molto più modesti.

  4. Timing dell’ascolto

    • Prima dell’allenamento: musica che prepara, alza il tono emotivo, aiuta la concentrazione.

    • Durante l’allenamento: sincronizzazione del ritmo può migliorare efficienza, oppure musica energica per sostenere sprint / momenti difficili.

    • Dopo / recovery: musica rilassante per migliorare defaticamento, abbassare stress, favorire recupero.



Quando “in base allo sport” ha senso — e quando serve cautela


Sì: ci sono differenze reali tra sport/disciplina, ma non è così semplicistico come “se fai corsa ascolta EDM, se fai pesi ascolta rock”. Ecco cosa emerge:

  • Endurance & attività cardio prolungate (corsa, ciclismo, tapis roulant): alta preferenza per brani veloci, ad alto BPM, sincronizzazione motoria importante. Effetti sulla resistenza e sul tempo a esaurimento. PubMed+2MDPI+2

  • Allenamento della forza / sollevamento pesi: la musica accelera poco la fatica percepita (forza esplosiva magari meno sensibile al ritmo musicale rispetto al cardio), ma può migliorare spinta motivazionale, aggressività, performance di picco se la musica è forte e ritmica. PubMed+1

  • HIIT / intervallati ad alta intensità: beneficiano della musica preferita per migliorare la tolleranza allo sforzo; può non abbassare molto il percepito in ogni intervallo, ma rende l’allenamento più sostenibile psicologicamente. Lippincott

Tuttavia:

  • Se il brano ha ritmo troppo alto rispetto alla capacità tecnica / resistenza, può portare a sforzi non controllati, postura scorretta, aumento del rischio di infortunio.

  • Nei momenti in cui serve concentrazione tecnica (es. esercizi complessi, postura, equilibrio), la musica troppo invasiva può distrarre.



Consigli pratici per costruire la colonna sonora perfetta — con autenticità


Ecco come puoi applicare queste evidenze:

  1. Definisci obiettivo + sport

    • Vuoi più resistenza? Meno affaticamento? Miglior velocità?

    • Sport di endurance, forza, intervalli, recovery?

  2. Scegli il BPM in base all’intensità

    • Endurance moderata: 130-160 BPM (o più, se sei avanzato).

    • Allenamento di forza / pesi: può bastare 100-130 BPM ma con brani più “pieni”, ritmici.

    • Warm-up / stretching: 60-100 BPM, musica più lenta, armonica, rilassante.

  3. Preferenza personale

    • Usa brani che ti piacciono, che ti danno energia o che evochino emozioni positive.

    • Fai esperimenti: cambia genere, ascolta nuova musica, vedi come reagisci fisicamente.

  4. Organizza la playlist per fasi

    • Riscaldamento → parte centrale → sprint / sforzo → defaticamento.

    • Alterna momenti di spinta con pause o brani più calmi, se l’allenamento è lungo.

  5. Adattati al contesto

    • Spazi: palestra vs esterno vs casa.

    • Dimensione dello speaker / cuffie.

    • Aspetti pratici (sicurezza, distraibilità, consumo batteria).



Conclusione: perché vale davvero la pena curare la musica


In sintesi:

  • La musica può essere uno strumento ergogenico, cioè capace di migliorare la prestazione fisica non solo psicologicamente ma anche fisiologicamente.

  • Non si tratta solo di “sentirsi meglio” mentre si trasporta un peso o si corre, ma di ridurre la fatica percepita, aumentare la durata dello sforzo, migliorare l’efficienza metabolica.

  • Curare la scelta (ritmo, genere, preferenza) trasforma la musica da intrattenimento a potenziatore.

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Alessandro Miazzo

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